Truffa sul conto corrente: il cliente viene risarcito?
Aumentano i casi di frode creditizia in Italia. Nel corso del 2023 è stata registrata una crescita delle truffe che riguardano le carte di credito. Ma si ha diritto al rimborso solo se il correntista, in maniera del tutto inconsapevole, è vittima di un accesso abusivo e fraudolento sul suo conto.

Oltre 17.100 frodi creditizie nel primo semestre 2023. Il danno stimato ammonta a 83 milioni di euro. Sono questi i numeri allarmanti dell’Osservatorio Crif-Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie in Italia. Il numero dei casi sale rispetto al primo semestre dell’anno precedente (+10,8%). E a crescere è anche l’importo medio delle frodi: 4.845 euro, in crescita del +3,1% rispetto al 2022.
Nel corso del 2023 sono aumentati i casi di truffa che riguardano le carte di credito (+22,1%) ed è emersa una nuova frode relativa invece alla dilazione di pagamento per l’acquisto di beni o servizi. Tra gli interrogativi più diffusi, tra i malcapitati, c’è se si possa richiedere il risarcimento all'istituto bancario se un correntista viene truffato. A fare chiarezza è la Corte di Cassazione che, con ordinanza del 13 marzo 2023 numero 7214, ha respinto la domanda di risarcimento presentata da due correntisti. Secondo i giudici della Suprema Corte, infatti, se la truffa è causata dall’atteggiamento imprudente e negligente dei danneggiati, non si ha diritto al rimborso. La richiesta di risarcimento danni alla banca non è infatti legittima in tali circostanze. Si ha invece diritto al rimborso se il correntista, in maniera del tutto inconsapevole, è vittima di un accesso abusivo e fraudolento sul suo conto corrente o se i prelievi illegali sono causati da un cattivo sistema di sicurezza della banca.
Frodi creditizie: l'identikit delle vittime
Sono in particolare gli under 30 la fascia di età più colpita. I giovani sono coinvolti in quasi un caso di frode su quattro. Seguono coloro che appartengono alla fascia di età compresa tra 41 e 50 anni e quelli tra i 31 e i 40 anni. In particolare, nel 2023, si registra in aumento di truffe anche tra coloro che hanno tra i 51 e i 60 anni. Le vittime delle frodi creditizie sono residenti principalmente in Lombardia, Campania e Sicilia. Seguono Lazio, Puglia e Piemonte. I dati svelano che il maggior incremento registrato nel 2023, rispetto al 2022, riguarda il Trentino- Alto Adige (+57,3%). Il Piemonte mette a segno un aumento dei casi del +33,1%; in crescita anche le frodi in Friuli-Venezia Giulia (+30,1%) e Umbria (+26,8%), mentre calano i casi in Puglia (-19,2%) e Molise (-33,8%).
Come comportarsi in caso di truffa?
L’ABI (Associazione Bancaria italiana) ha pubblicato dei vademecum per contrastare i crimini informatici e le truffe e al contempo accrescere la sicurezza degli utenti. In caso di truffa, i consigli da seguire sono tre, a seconda dei casi: sporgere denuncia alle forze dell’ordine, rinnegando le operazioni finanziarie che sono state illegittimamente effettuate sul proprio conto; in caso di frodi su carte di pagamento, va bloccata all'istante la propria carta, contattando il servizio clienti della propria banca o emittente; inviare una raccomandata alla propria banca, illustrando i fatti e allegando sempre copia della querela sporta alle Autorità e di un documento di identità.
L’ABI raccomanda ai correntisti di monitorare con una certa periodicità i movimenti sul proprio conto corrente e conservare i codici di accesso ai servizi bancari con cura, così come i codici di sicurezza delle carte di pagamento. È sempre preferibile optare per l’accredito della pensione sul conto e per la domiciliazione delle utenze per non esporsi a rischi, recandosi continuamente in filiale. Nel vademecum dell’ABI è consigliato, infatti, di non essere abitudinari e dunque di evitare di andare in banca sempre allo stesso giorno o orario o facendo sempre lo stesso percorso. Inoltre, per chi opera online è opportuno usare password diverse e abbastanza lunghe, caratterizzate da caratteri alfanumerici e caratteri speciali.