Trasferimento del conto: diventano legge le regole che tutelano il cliente

La competizione sul mercato si fa sempre più dura e gli istituti di credito si trovano nella difficile posizione di doversi accaparrare clienti a suon di prodotti competitivi e basse commissioni.
Sarà ancora più difficile a partire da questa estate, periodo nel quale diventerà a tutti gli effetti operativa la Pad, letteralmente Payment account directive, la normativa che prevede tra le altre cose di assicurare che il trasferimento del conto di pagamento da un intermediario all’altro, chiesto dal cliente, possa avvenire senza disfunzioni.
A dire il vero le stesse regole sono già ufficiosamente diffuse da un po’ di tempo e come riportiamo anche in "Conto corrente: come cambiare in meglio" le banche hanno avuto finora solo l’obbligo di rispettarle, senza ancora essere soggette ad alcuna penale in caso di inadempimento. Il 10 marzo invece la Direttiva europea ha reso legge il trasloco dei conti correnti, una disposizione che ora attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per diventare pienamente operativa.
Chi allora non è contento della propria banca o cerca un’alternativa per ridurre la spesa, non dovrà fare altro che seguire una semplice procedura.
Il trasferimento del conto in 12 giorni diventa esecutivo
Il cliente scontento dovrà dunque recarsi nella nuova banca e compilare un modulo che autorizzi a procedere per la chiusura del vecchio conto. Sarà la nuova banca a occuparsi del trasferimento, in maniera completamente gratuita e inviando richiesta alla vecchia banca entro due giorni dal ricevimento del cliente. Entro 5 giorni lavorativi poi, la banca originaria dovrà trasmettere a quella nuova le informazioni sui servizi da trasferire. L’intero passaggio, nel caso in cui si tratti di un conto corrente semplice senza deposito di titoli collegato, non potrà superare i 12 giorni di tempo e se la vecchia banca dovesse prendersene di più, sarà costretta a pagare una multa di minimo 40 euro, più una penale sulla giacenza del conto per ogni giorno di ritardo con un tasso usuraio del 18%.
Occorre fare inoltre attenzione a saldare la carta di credito prima della chiusura del conto, pena l’allungamento dei tempi di trasloco.
A cosa fare attenzione quando si sceglie un conto corrente?
Tre sono le principali cose da controllare quando si valuta un nuovo conto:
1) l’Isc o Indice Sintetico di Costo;
2) le commissioni bancarie;
3) la solidità della banca.
L’Isc è riportato sul foglio informativo dei conti correnti ed è il parametro da considerare nel confronto dei conti correnti. Secondo un calcolo medio de L’Economia, quello medio dei conti di nove grandi banche (Intesa, Unicredit, Mps, Bnl, Credem, Cariparma, Ubi, Banco Bpm, Poste) si muove tra gli 89 (per i conti base con operatività bassa o per quelli destinati ai più giovani o ai pensionati) e i 137 euro per i conti ad alta operatività.
Anche le commissioni sono riportate obbligatoriamente nei fogli informativi. Sempre in relazione alle principali banche messe a confronto dall’indagine, in un conto tradizionale prevedono un canone della carta di credito che mediamente rimane sotto i 32 euro (9 nelle banche online, vedi altro articolo), 7 euro massimo per un bonifico allo sportello, 4,5 euro per il pagamento sempre allo sportello delle utenze. Il prelievo da bancomat di altre banche non dovrebbe superare i 2 euro, 70 centesimi se lo si effettua in filiale.
La convenienza dei conti correnti online
Differenti le condizioni dei conti correnti online, che a fronte di una gestione in autonomia sulla rete consentono sempre di risparmiare cifre considerevoli. Come riportiamo in "Conti correnti: aumentano le giacenze medie" il pubblico che sceglie un conto online è non solo quello nativo digitale o relativamente giovane, ma anche gli over 55 che hanno fatto rilevare secondo l’Osservatorio di ConfrontaConti.it il 19,7% di preferenze.
La solidità della banca
Un ultimo parametro importante da valutare quando si sceglie un conto corrente riguarda l’istituto di credito e la sua solidità. Esistono diversi modi di valutarla, ad esempio l’indice Cet1, vale a dire
il rapporto tra il capitale primario della banca e le attività ponderate per il rischio. Le banche online hanno un indice più alto, che si aggira intorno al 20%, quelle tradizionali valutate nell’indagine hanno di media l’11,86%, percentuale più bassa dovuta all’attività rischiosa dei prestiti.
I tassi dei conti correnti
Come abbiamo avuto più volte modo di scrivere nelle nostre news, ad esempio in "Come trovare un conto corrente che frutta interessi", i rendimenti dei conti correnti sono ai minimi storici: 0,03% la media, anche se alcuni conti online ne garantiscono di più alti. Sono di gran lunga più alti i tassi passivi nominali praticati dalle banche, che si muovono intorno al 18% in media, e del 36,6% la commissione d’istruttoria veloce legata allo scoperto di conto.
La questione dei prelievi
Ultimamente le banche, che hanno perso margini di profitto importanti a causa delle condizioni necessariamente competitive alle quali hanno dovuto offrire i loro conti, hanno cercato di guadagnare da voci che un tempo erano date come punto fermo. Parliamo ad esempio dei prelievi dagli altri istituti nei conti online: a partire dal primo ottobre alcune banche hanno applicato commissioni che in alcuni casi sono arrivate a 1,90 euro o hanno cercato marginalità nei tassi d’interesse passivi applicati in caso di sconfinamento in assenza di fido. Contro un tasso nominale annuo in media del 10,7%, Webank ne pratica uno del 7% ed Hello bank! del 16,5%.
Così la Commissione di istruttoria veloce, che buona parte delle banche addebitano quando si va in rosso senza averlo concordato con la banca per oltre sette giorni o più di 500 euro: va dai 15 euro di Webank ai 40 euro di IW Bank. Non la prevedono CheBanca!, Ing Direct e Fineco.
Come scegliere un rendimento più alto di conto corrente
Per trovare un conto che frutti anche il minimo interesse basta andare su ConfrontaConti.it e cercare, sulla base di poche specifiche indicazioni, il conto ideale per il proprio profilo di correntista. Solo a titolo di esempio, un saldo medio di 5.000 euro per un correntista di 35 anni che sceglie il canale online avrà come soluzione più redditizia Conto BancadinAmica. Gli Interessi netti sono 37 euro con un Tasso a regime dell’1,00% lordo, i costi totali sono pari a zero, zero il canone e zero i bolli. I prelievi Bancomat/VPay sono gratuiti in tutta Europa. BancadinAmica è infatti un conto tutto incluso a zero spese con operatività e gestione online, comprensivo di Conto Corrente, Conto Deposito, Conto Titoli e Bancomat internazionale.
Zero costi per Conto Webank
Stessa logica ma ricavo minimo per il Conto Webank di Webank.it, che prevede Interessi Netti per 2,22 euro. Il Tasso a regime è dello 0,10% lordo, i costi sono tutti zero, incluso il bancomat e la carta di credito. Conto Webank unisce un conto corrente a zero spese per fare gratis e da casa le operazioni bancarie a un deposito di risparmio che fa crescere il rendimento grazie alle linee vincolate e per chi richiede il Conto Webank entro il 18 aprile, accredita lo stipendio o la pensione oppure apre una linea vincolata a 12 mesi senza facoltà di svincolo anticipato con almeno 1000 euro, in regalo 120 euro di buoni carburante TotalErg.