Conti dormienti: come recuperare i soldi in giacenza

Il fenomeno dei conti e dei libretti dormienti è più diffuso di quello che sembra. Si stima che in Italia siano oltre un milione i fondi di questo tipo rilevati e segnalati da Banche e intermediari.
Di che cosa si tratta? Si parla di conti e libretti dormienti facendo riferimento ai depositi per cui non sono stati registrati movimenti per un periodo di tempo medio-lungo (oltre dieci anni).
Trascorso questo arco di tempo, il DPR 116 del 2007 ne prevede l’estinzione: le somme non riscosse dai legittimi proprietari vengono automaticamente trasferite in un Fondo costituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con legge 266 del 2005, volto a risarcire i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.
Sempre secondo il DPR, Banche, Poste e intermediari finanziari hanno l’obbligo di comunicare periodicamente al Ministero del Tesoro gli elenchi dei Conti e Libretti Dormienti che risultano essere inattivi.
E’ possibile verificare se un rapporto finanziario figura o meno nei conti dormienti consultando il sito depositidormienti.mef.gov.it del Ministero dell'Economia e dell Finanze.
Va sottolineato che i proprietari delle somme in giacenza che non sono state trasferite al fondo hanno il diritto di richiederne la restituzione alla Banca, alle Poste o all’intermediario di riferimento.
Il rimborso delle somme va richiesto, anche in via telematica a Consap, concessionaria di servizi assicurativi pubblici, anche per via telematica.
L’ente verificherà le richieste e prenderà contatto con i richiedenti per la raccolta dei documenti necessari per il recupero dei fondi monetari.
Va sottolineato tutti i titolari di titolari di rapporti finanziari, depositi o fondi derivati da altri movimenti bancari possono richiedere il recupero dei fondi monetari.
L’unica nota dolente è che non possono ottenere il rimborso i richiedenti che non hanno beneficiato entro due anni degli importi relativi ai contratti derivati dalle assicurazioni sulla vita e i titolari di buoni fruttiferi postali non riscossi entro i termini di prescrizione decennale.